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Majolini Extra Brut 'Disobbedisco' nasce per celebrare il Poeta e l’eroe Gabriele d’Annunzio.
L’etichetta riproduce il gonfalone della Città di Fiume voluto da d’Annunzio: il serpente che si morde la coda (Oroboro) è il simbolo egiziano dell’eternità e della vita che si rinnova. Le sette stelle del Grande Carro è un altro simbolo di eternità, perché è la costellazione che non tramonta mai e indica la Stella Polare, che dà la rotta ai marinai e che ha accompagnato il Poeta nella Beffa di Buccari.
Il vino, prodotto con prevalenza di Chardonnay e Pinot Nero, a seconda delle vendemmie può essere di una sola annata oppure di annate diverse, in modo da mantenere inalterate sensazioni e profumi. Il vino affina poi alcuni anni sui lieviti in bottiglia.
Prodotto Biologico
Vino color oro pallido, al naso note di lime, ananas con accenni minerali. L'assaggio è vellutato con buona vena acidula e minerale. Preciso il richiamo all'olfatto nel finale.
Carta dei vini: | Franciacorta DOCG |
Vitigni: | Chardonnay, Pinot Nero |
Nazione: | Italia |
Area di produzione: | Franciacorta |
Annata: | --- |
Formato: | 75 cl |
Franciacorta altresì versatile, si adatta a cene di pesce, ma anche a piatti di carne non eccessivamente saporiti. Ottimo compagno della cucina vegetariana.
Quando berlo: | 0 - 4 anni |
Bicchiere consigliato: | Calice Franciacorta |
Abbinamenti consigliati: | Aperitivo, Carne Bianca, Crostacei, Antipasti di pesce, Primi di pesce, Secondi di pesce |
Scheda tecnica
Nella parte alta di Ome, scavata nella roccia che poi è stata utilizzata per rivestire la struttura armonizzandola al paesaggio che qui ha configurazione quasi da montagna, la cantina Majolini porta il nome di una famiglia che è un tutt’uno con il territorio (lo testimonia perfino il nome di una varietà di uva autoctona, la maiolina). Si deve a Valentino ed al suo attaccamento al Ruc di Gnoc, un nome che la dice lunga sulla natura dei terreni, l’avvio della cantina in epoca moderna.
L’evoluzione verso la produzione di Franciacorta DOCG la si deve ai quattro figli, capitanati da Ezio che ha rivestito per alcuni anni la carica di presidente del Consorzio Franciacorta. Il passo decisivo risale al 1997 quando la piccola cantina artigianale fu ampliata degli spazi e completamente rinnovata in tutte le attrezzature e già pensata in funzione di una sostenibilità ambientale che negli anni sarebbe evoluta nella scelta biologica con certificazione sia in vigna che in etichetta.
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